Il Maestro della fantasia per eccellenza Gianni Rodari può essere raccontato in musica? Ebbene si! Con lui tutto è possibile basta solo crederci.
Daremo voce ad alcuni dei suoi capolavori, con danze canti e strumenti, il tutto guidati dalla sua e nostra fantasia.
Età: 5-6 anni
Durata incontro: 1 ora
24-25-26 luglio 2023 – ore 10:00 -11:00
Docente: M° Martina Quadraroli –>Info Docenti
Quota iscrizione e partecipazione: € 15,00
posti disponibili: 12 max.
La musica come facilitatore degli apprendimenti
a cura di M° Martina Quadraroli
Nel corso degli ultimi vent’anni sono state fatte numerose ricerche sulla correlazione tra la crescita globale del bambino, comprendendo sviluppo cognitivo e socio-affettivo, e l’attività musicale.
Tra le più conosciute si possono menzionare:
- Gli studi sperimentali di Rauscher che hanno dato vita al cosiddetto “Effetto Mozart”;
- La teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner
Nel primo caso si è potuto constatare come un gruppo di bambini, dopo l’ascolto di un brano di musica classica, nella fattispecie Mozart, ottenessero prestazioni in test spaziali migliori rispetto ad un gruppo che era rimasto in silenzio o aveva ascoltato musica di rilassamento.
Analisi successive hanno dimostrato che questo dipendeva da determinate caratteristiche della musica ascoltata tali da renderla stimolante (tonalità maggiore, familiarità con il contesto culturale, velocità) e che performance cognitive positive potevano essere ottenute anche grazie ad un’attività interessante per il soggetto esaminato, come poteva essere ad esempio una lettura piacevole. Si dimostrò pertanto come gli effetti della musica non potevano essere assolutizzati ma come essa comunque rappresenti una risorsa in più per il bambino.
Molto più interessante per le sue implicazioni educative fu la teoria delle intelligenze multiple di Gardner. Docente di psicologia all’Università di Harvard egli aveva individuato 7 tipi di intelligenza:
- Intelligenza logico-matematica
- Intelligenza linguistica
- Intelligenza spaziale
- Intelligenza musicale
- Intelligenza cinestetica o procedurale
- Intelligenza interpersonale
- Intelligenza intrapersonale
Successivamente ne aggiunse altre due ovvero l’intelligenza naturalistica e quella esistenziale. Secondo tale teoria ogni intelligenza sottende meccanismi neuronali autonomi, teoria però che manca di prove oggettive e che è stata messa in dubbio da diversi studi scientifici, tra cui quello di Waterhouse, il quale afferma che vi sono numerosi processi neuronali in comune tra linguaggio, musica, abilità motorie ed emozioni.
Sulla scia di tali studi è stato dimostrato che la pratica musicale rappresenta una delle attività più complesse del cervello umano. Infatti è stato verificato che lo stimolo musicale viene processato dal lobo temporale destro in forma globale, ma viene analizzato da quello sinistro e attiva allo stesso tempo zone sub-corticali nell’area limbica (la più “remota” del nostro cervello) che regola le funzioni vitali ed è sede delle emozioni in tutti gli esseri umani.
Da ciò ne deriva che l’educazione musicale può migliorare la plasticità cerebrale, caratteristica a maggior ragione presente nei bambini, e aumentare così il numero e la qualità delle sinapsi neuronali.
Ci sono numerosissimi studi che mettono in relazione la musica con altre aree di competenza ed abilità, come ad esempio con il linguaggio, con la matematica, nel rapporto con l’altro (integrazione), nello sviluppo delle life skills ovvero quelle abilità e competenze che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana.
In definitiva tutti gli studi e le ricerche che fino ad oggi hanno avuto per oggetto quanto sia importante la musica nella vita di ognuno a partire dai primi istanti, hanno messo in luce come l’attività musicale contribuisca allo sviluppo di abilità trasversali.
Riporto di seguito un elenco di alcune di tali abilità:
- Abilità percettive e l’ascolto in particolare
- La strutturazione spazio-temporale
- Concentrazione e memoria
- Concetti topologici (dentro, fuori, sopra, sotto, vicino, lontano, davanti, dietro), logico-matematici, di relatività
- Le procedure (ad esempio per danzare, suonare, cantare ecc.)
- L’espressione del se’ e la comunicazione con diversi linguaggi
- Il pensiero creativo in un contesto di gruppo
Bibliografia
Piaget J. https://lamenteemeravigliosa.it/piaget-teoria-dellapprendimento
Delalande F. La musica è un gioco da bambini (2001), Milano, FrancoAngeli
Delalande F. Le condotte musicali:Comportamenti e motivazioni del fare e ascoltare musica a cura di G. Guardabasso e L. Marconi (1993), Bologna, CLUEB
Gardner H. Formae mentis: Saggio sulla pluralità delle intelligenze (1987), Milano, Feltrinelli
Raucher F., Shaw G. E Ky K. Music and spatial task performance ricerca pubblicata su “Nature” (1993)
Waterhouse L. Multiple intelligences, the Mozart effect, and emotional intelligence: A critical review, “ Educational Psychologist” (2006)
Sloboda J. A. La mente musicale (1988), Bologna, Il Mulino
OMS The Copenhagen Declaration on Health Policy (1994)